Come nel caso di altri grandi progetti di costruzione, la procedura di autorizzazione per un deposito in strati geologici profondi e per un impianto di imballaggio degli elementi di combustibile richiede per ciascuno un esame dell’impatto sull’ambiente (EIA) conformemente all’articolo 10a della legge sulla protezione dell’ambiente (LPAmb). Mediante questo esame le autorità federali verificano se gli impianti previsti rispettano le prescrizioni ambientali in vigore sia nella loro costruzione che nel loro esercizio. Durante la procedura di autorizzazione di massima si procede alla prima fase dell’EIA; durante la procedura di autorizzazione edilizia alla seconda fase dell’EIA.
La Nagra è tenuta a presentare, tra la documentazione relativa alla domanda, un rapporto di impatto ambientale (RIA) in cui illustra le ripercussioni prevedibili di ogni progetto sull’ambiente nonché le misure previste per evitarle o contenerle. Questo rapporto viene verificato dalle autorità cantonali e federali e il risultato dell’esame diventa parte integrante dell’autorizzazione, ad esempio sotto forma di onere vincolante come misure di protezione o sostituzione.
L’EIA non è efficace soltanto nel momento dell’approvazione del progetto, ma già durante la fase di pianificazione: l’obiettivo è quello di riconoscere tempestivamente l’impatto degli impianti sull’ambiente e di evitarlo o limitarlo. Ad esempio, ai criteri ambientali viene data grande importanza già nella fase di ricerca di possibili siti per le infrastrutture di superficie.
Nel 2015/16 la Nagra ha eseguito per la prima volta EIA preliminari per le regioni di ubicazione prese in considerazione, allora tre. L’indagine preliminare contiene un capitolato d’oneri per il RIA e spiega a quali domande occorre rispondere con quali metodi.
Quando nel 2022 sono stati proposti il sito di Lägern Nord per il deposito in strati geologici profondi e quello di Würenlingen per l’impianto di imballaggio, la Nagra ha anche presentato i relativi EIA preliminari aggiornati. Le autorità competenti sono giunte alla conclusione che queste indagini preliminari rispettavano in ampia misura le prescrizioni della legislazione in materia di protezione dell’ambiente nei 17 settori ambientali considerati. La Nagra ha poi comunque dovuto adeguare alcuni punti dei capitolati d’oneri in vista delle indagini principali. Sulla base dello stato delle conoscenze di allora, l’UFAM riteneva che dal punto di vista ambientale non vi erano ostacoli insormontabili a un’autorizzazione.
Le procedure EIA per i depositi in strati geologici profondi sono casi particolari nella misura in cui tra la prima e la seconda fase vi è un ampio intervallo di tempo, durante il quale possono cambiare alcuni elementi del progetto, la procedura di costruzione o determinate prescrizioni ambientali. Nella domanda di autorizzazione di massima vengono stabiliti soltanto i punti fondamentali del progetto, e molti aspetti ambientali, come quelli relativi ai lavori di costruzione, non possono ancora essere definiti con precisione.