Emissioni di CO2 delle automobili nuove: lieve aumento nel 2017

Berna, 28.06.2018 - Dal 1° luglio 2012, al pari dell'UE sono in vigore anche in Svizzera prescrizioni sulle emissioni di CO2 delle automobili nuove: in virtù di tali disposti, entro il 2015 le emissioni medie delle automobili immatricolate in Svizzera per la prima volta sarebbero dovute scendere a 130 grammi di CO2 per chilometro. Dopo aver fallito questo obiettivo nei due anni precedenti, gli importatori di auto svizzeri non l'hanno raggiunto, con un valore medio delle emissioni pari a circa 134,1 g CO2/km, nemmeno nel 2017. Le emissioni medie di CO2 delle automobili nuove sono addirittura aumentate leggermente rispetto al 2016. Le sanzioni hanno raggiunto un totale di circa 2,9 milioni di franchi.

Nel 2017 è stato verificato su circa 316'000 automobili il grado di raggiungimento dell'obiettivo di emissione fissato nelle prescrizioni sulle emissioni di CO2. I veicoli controllati comprendevano sia auto nuove sia auto immatricolate all'estero meno di sei mesi prima di essere sdoganate in Svizzera. Il parco auto considerato si componeva di circa 1'000 automobili di importatori piccoli e privati e di circa 315'000 automobili di 82 grandi importatori registrati.

Nel 2017 il valore medio delle emissioni di CO2 delle 316'000 nuove auto controllate era pari a circa 134,1 g CO2/km (2016: ca. 133,6 g CO2/km); pertanto l'obiettivo di 130 g CO2/km valido per l'intero parco auto dal 2015 è stato nuovamente mancato. Solo 23 degli 82 grandi importatori registrati hanno invece superato il proprio obiettivo individuale (2016: 19 su 89), la maggior parte di essi per meno di 4 g/km.

Il valore delle emissioni di CO2 dell'intero nuovo parco auto, pari a 134,1 g CO2/km, è superiore dello 0,4% circa rispetto a quello dell'anno precedente (si veda anche il comunicato stampa di oggi sul consumo di carburante delle nuove auto nel 2017). Da quando, nel 1996, l'UFE ha avviato il monitoraggio, si registra per la prima volta un aumento delle emissioni medie di CO2 delle automobili. Una delle cause va ricercata nel mancato inasprimento delle prescrizioni: l'obiettivo di 130 g/km e la quota sanzionabile del parco auto, infatti, sono rimasti invariati rispetto all'anno precedente. Il prossimo inasprimento delle prescrizioni entrerà in vigore nel 2020. Entro tale anno gli importatori dovranno ridurre le proprie emissioni medie di CO2 a una media di 95g CO2/km.

Sul mercato delle auto le quote degli importatori paralleli e diretti hanno registrato forti oscillazioni sia prima sia dopo l'introduzione delle prescrizioni sulle emissioni di CO2 nel 2012. Dal 2013 la quota è rimasta costante intorno al 7 per cento per tutte le nuove immatricolazioni, vale a dire come nel 2011, ossia prima dell'introduzione delle prescrizioni. Tale tendenza è proseguita anche nel 2017.

Ammontare delle sanzioni e onere di attuazione delle prescrizioni

Le sanzioni riscosse ammontano a un totale di circa 2,9 milioni di franchi (2016: 2,4 mln franchi). I costi legati all'attuazione delle prescrizioni ammontano a circa 1,1 milioni di franchi (2016: 1,3 mln franchi). Per il 2017 ne risulta pertanto un ricavo netto totale pari a circa 1,8 milioni di franchi (2016: 1,1 mln franchi), distribuito tra Svizzera e Principato del Liechtenstein a seconda del numero di immatricolazioni e di importatori (quota del Principato del Liechtenstein: 3'000 franchi, 2016; 2'000 fr.). I ricavi netti conseguiti in Svizzera nel 2017, pari a 1,8 milioni di franchi, saranno devoluti al Fondo per le strade nazionali e il traffico d'agglomerato (FOSTRA) che sostituirà il Fondo infrastrutturale.

Le prescrizioni sulle emissioni di CO2 si applicano a tutti gli importatori di nuove automobili. Questi ultimi si dividono in grandi importatori (almeno 50 nuove automobili immatricolate all'anno) e piccoli importatori (meno di 50 nuove automobili immatricolate all'anno). Anche i privati che importano direttamente un nuovo veicolo dall'estero sono considerati piccoli importatori. Nel caso dei piccoli importatori, l'Ufficio federale delle strade (USTRA) verifica per ogni singolo veicolo se l'importatore è soggetto o meno al pagamento di una sanzione; nel caso dei grandi importatori, invece, l'Ufficio federale dell'energia (UFE), in collaborazione con l'USTRA, verifica se l'intero nuovo parco auto immatricolato soddisfa, in media, l'obiettivo specifico: le diverse emissioni di CO2, più o meno elevate, di differenti veicoli possono compensarsi a vicenda.


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