Primo studio a livello mondiale sul rapporto tra uccelli migratori vittime delle pale eoliche e intensità dei voli

Berna, 28.11.2016 - Le colllisioni di uccelli migratori con gli impianti eolici costituiscono uno dei principali punti critici riguardo all'impiego dell'energia prodotta dal vento. Per giudicare gli effetti di tali impianti sugli uccelli migratori è necessario conoscere sia il numero complessivo dei volatili che incrociano gli impianti sulle loro rotte che il numero di quelli colpiti dalle pale eoliche. La Stazione ornitologica svizzera di Sempach, su mandato dell'Ufficio federale dell'energia, ha realizzato il primo studio a livello internazionale che dà risposte a queste domande. A tale scopo, alla ricerca sistematica dei corpi di uccelli, è stato affiancato un radar calibrato posto a Le Peuchapatte (Giura) che misura l'intensità dei voli migratori. Per ogni impianto eolico è stato rilevato un valore mediano di 20,7 vittime all'anno.

Lo studio è stato condotto tra la fine di febbraio e la metà di novembre 2015 sul sito di Le Peuchapatte a 1100 metri s.l.m. sul territorio del Comune di Muriaux. A Le Peuchapatte sono in funzione dal 2010 tre impianti eolici del tipo Enercon E-82 con un'altezza complessiva di circa 150 metri compreso il rotore. Per 85 giorni sono stati cercati sistematicamente i volatili vittime di collisioni su un'area di 100 metri e per 15 giorni durante i mesi estivi su un'area di 50 metri nei pressi degli impianti eolici. Ai fini della valutazione si è tenuto conto dell'efficienza della ricerca, del tasso giornaliero di uccelli ritrovati e della probabilità che un volatile colpito cada sulla superficie esaminata. I calcoli per la determinazione dei tassi di collisione assoluti sono stati effettuati con metodo prudenziale. Nel contempo, con un radar del tipo BirdScanMT1, si è proceduto alla rilevazione quantitativa dell'intensità dei flussi migratori in maniera continuata (24 ore al giorno) e nel corso di 265 giorni (dal 26.2. al 17.11.2015).

Così facendo si è giunti a un valore mediano di 20,7 vittime di collisioni all'anno per ogni impianto . Per quanto riguarda le specie di volatili colpite si è trattato soprattutto di piccoli uccelli in volo durante le ore notturne, come regoli, tordi, rondoni e germani reali. Per una buona parte dei corpi rinvenuti e analizzati più approfonditamente, le radiografie hanno evidenziato fratture alle ossa. Le collisioni sono avvenute soprattutto durante le migrazioni in primavera e in autunno, tuttavia non sempre in caso di intensità migratoria elevata all'altezza degli impianti. Ciò dimostra che il rapporto tra intensità migratoria e numero di vittime durante il periodo dei flussi è più complessa di quanto ritenuto finora. Un altro fattore importante sarebbe costituito dalle diverse condizioni di visibilità dovute a motivi meteorologici, un punto che necessita di ulteriori analisi.

I flussi migratori nell'area del Giura esaminata sono di intensità piuttosto elevata per gli standard svizzeri. I risultati dello studio possono essere applicati a siti con topografia analoga e a stormi di uccelli a fronte largo, quindi al grande numero di uccelli migratori che per la maggior parte migrano di notte a prescindere dalla temperatura. I risultati non sono invece rappresentativi per i siti nelle Alpi o nell'Altopiano. Non è chiaro in quale misura possano essere applicati a impianti eolici più grandi situati ad altitudini maggiori, in quanto questi sono fuori dalle rotte degli stormi migratori.


Indirizzo cui rivolgere domande

Marianne Zünd, Capo Media e politica UFE, tel. 058 462 56 75 / 079 763 86 11
Michael Schaad, portavoce della Stazione ornitologica svizzera, tel. 041 462 97 35



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Ufficio federale dell'energia
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